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scrivi qui il tuo disco punk, protopunk, revival punk o “corporate” punk preferito non hardcore, dico proprio punk il mio: il primo degli stiff little fingers o il primo dei clash, ma forse meglio gli stiff

delle classifiche dei libri dell’anno secondo la rivista degli odontoiatri figli di odontoiatri non me ne frega nulla

un mondo in cui per aver un minimo di verdura sana bisogna pagare oro e pur di distribuire carne in quantità eccessive (se non puramente ludiche) si può ridurre un’intera specie animale alla catena di montaggio della morte mi chiedo se i tanto osannati coltivatori bio mangino essi stessi verdura oltre quella mezza scatola di fagioli con cui accompagnano il lardo, perché non mi ci raccapezzo

notizie dal futuro 2033: la costituzione viene sostituita dal disciplinare per la piadina romagnola DOP

“punk islam” è una di quelle cose sulle quali posso sfogarmi solo su mastodon perché su tuitter, tra una pippa e l’altra, i tankie avrebbero chiamato la polizia del buongusto mai filati troppo i cccp, gruppo originale ma mezzo farlocco, autore di brani passati alla storia proprio mentre perdeva gli elementi industriali e post punk che avevano reso incredibili i dischi prima del passaggio a major

e comunque se avessero messo il test d’ingresso a lettere probabilmente non l’avrei passato diceva un mio amico alle superiori, rispondendo alla professoressa che lo incalzava con domande difficili, ma che vengo a fare a scuola? perché mi chiede cose che dovrei imparare qui? ecco tutto

montecarlo tu sei il mio migliore amico

gesù bambino liberaci dai maschi che davanti ai piatti col peperoncino si sentono in dovere di fare prove di forza