Glossario Bitcoin: Anarco Capitalismo Il video sul canale Final step bitcoin di Plak Il termine sul glossario di Bitcoin Italia Network
Si sta diffondendo una narrativa errata riguardo al funzionamento di Slipstream di Marathon, probabilmente influenzata da posizioni ideologiche che ostacolano una comprensione oggettiva del servizio, del vantaggio competitivo che esso offre a Marathon e della sua potenziale replicabilità da parte di altre mining pool. È sufficiente leggere le informazioni disponibili pubblicamente sul sito Slipstream per capire il funzionamento e le dinamiche che ne conseguono: Slipstream è un servizio che consente di inviare direttamente a Marathon transazioni Bitcoin di grandi dimensioni o non standard. Offre un’interfaccia web semplice e un processo trasparente per facilitare l’inclusione di transazioni complesse nella blockchain. Se una transazione rispetta la Current Slipstream minimum fee rate—cioè la soglia minima di commissione indicata sul sito al momento dell’invio—e soddisfa le regole di consenso di Bitcoin, anche se non è conforme alle policy rules, Marathon la accetta nella propria mempool per il mining. L'inclusione effettiva nel blocco dipende poi dalle normali dinamiche di costruzione del block template, che privilegiano le transazioni con commissioni più elevate, e dal funzionamento generale del processo di mining. Attualmente, nessun’altra mining pool offre un servizio simile a Slipstream in modo standardizzato e accessibile. Sebbene alcune mining pool possano accettare transazioni tramite canali meno formali, come messaggi diretti, questi metodi si basano spesso su processi manuali e personalizzati, privi di una struttura ufficiale. Slipstream, al contrario, rappresenta una soluzione strutturata e replicabile, che semplifica e rende trasparente il processo di accettazione di transazioni dirette, configurandosi così come un’offerta unica nel panorama attuale. Man mano che i nodi continueranno a restringere le proprie policy rules, è probabile che servizi come Slipstream si diffondano sempre di più
image Nell’episodio di mercoledì di questa settimana del podcast "Cripto Cripto – Il Sole 24 Ore" condotto da Vito Lops, l’ospite Pietro Ventani, macro advisor di Swerve Insights, parla in particolare dello stato attuale e dell’evoluzione delle stablecoin ancorate al dollaro. Analizza i riflessi che queste stanno avendo sulle politiche monetarie degli Stati e il ruolo crescente di Bitcoin nel nuovo contesto globale. Ventani ci spiega che nel 2024 le stablecoin hanno generato un volume di transazioni superiore a quello di Visa, con circa 13,8 trilioni di dollari scambiati. Questo le rende, di fatto, la forma di moneta digitale più utilizzata al mondo, e di gran lunga. Il 4,3% del PIL della Turchia è transato in stablecoin. Sono molto popolari anche in Egitto, India, Russia e altri paesi, e stanno guadagnando terreno anche in economie più avanzate come Corea del Sud, Cina e persino in Europa – anche se qui non vengono ancora usate nella vita quotidiana, ad esempio per fare la spesa. Un caso emblematico è quello della Nigeria, dove le stablecoin sono ampiamente adottate dalla popolazione. Il governo ha cercato di contrastare in tutti i modi questo fenomeno, ed è stato uno dei primi al mondo a emettere una CBDC, la Naira digitale. Ma – indovina un po’ – non ha avuto grande successo. I motivi sono piuttosto chiari: le stablecoin permettono l’auto-custodia dei propri averi, non richiedono un conto in banca, costano meno, e oltre a essere più efficienti, permettono anche di proteggere i risparmi in un contesto economico instabile. https://bitcoinitalianetwork.com/podc/cripto-il-sole-24-ore